Un tempio del vino

50.000 bottiglie di vino, provenienti da tutto il mondo, con prezzi compresi fra i 30 € e i 60.000 €; alcuni Madeira del 1795; un cognac del tempo di Napoleone Bonaparte; un'equipe di sommelier fra cui il grande Eric Beaumard, campione d'Europa nel 1994 e vice campione del mondo nel 1998, e il nostro Gabriele De Carlo, miglior sommelier AIS 2011.Insomma, roba molto seria, e non potrebbe essere altrimenti dato il livello del locale di cui fa parte la cantina, ovvero l'Hotel George V di Parigi, entro il quale si trova il ristorante Le Cinq di cui Beaumard è Restaurant Manager.
Quando nel 1928 fu costruito l'edificio che oggi ospita l'hotel, si decise anche di scavare un profondo sotterraneo proprio per ospitare una cantina: esattamente quella che ho potuto visitare. Dire che lo spettacolo è impressionante probabilmente è poco, e anche per chi come me non si intende di vini, trovarsi al cospetto di un tale patrimonio, sia inteso come valore economico, sia come valore storico/culturale, quale è quello dei vini d'annata, suscita un notevole senso di ammirazione e rispetto, soprattutto per il lavoro di chi ha saputo produrre tali eccellenze e per chi le custodisce con cura maniacale.
Il giovane e preparatissimo sommelier che mi ha accompagnato - gentile, disponibile e puntuale - a un certo punto, vedendomi assorto difronte a un tale spettacolo, mi ha risvegliato dall'estasi mostrandomi alcune rarità. Innanzitutto un Madeira del 1795, valore attorno ai 20.000 €, poi un cognac del 1800, probabilmente simile a quello che beveva Napoleone Bonaparte, e infine un Petrus magnum da un litro e mezzo del 1961 - migliore annata di sempre, a detta del sommelier - che detiene il record assoluto quanto a valore: 60.000 €! Sinceramente, il solo fatto di vedere tali rarità rimosse dagli scaffali per mostrarmele mi metteva in ansia, ma l'amico sommelier è sì giovane ma anche molto esperto, quindi nessun pericolo per l'incolumità delle bottiglie. Su una mensola, in alto, le bottiglie vuote consumate dai vip e fra esse diversi Petrus magnum che un solo cliente - sempre lo stesso - ha fatto stappare: 12 pezzi in quattro soggiorni da tre giorni ciascuno, che fanno una cifra stratosferica. Una di quelle volte, la cantina rimase sfornita e si ricorse all'elicottero per rifornirsi in tempo per soddisfare il cliente di tutto riguardo.
So bene che parlare di queste follie da straricchi in tempo di crisi può infastidire ma queste cose esistono comunque e semmai la crisi accentuerà ulteriormente il divario sociale anche se non fa certo piacere pensarlo.
In ogni caso, se qualcuno avesse l'occasione di visitare la cantina del George V, io gli consiglierei di farlo.

Commenti

  1. Cavolo!!! Che bella esperienza!!! :)

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  2. È stato grazie a Vito Mollica, chef del Four Season di Firenze che mi ha consiglaito la visita, e al sommelier Gabriele De Carlo, che me l'ha organizzata.

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